Articles in Category: Corriere Fiorentino

La battaglia sul Piano Paesaggistico

La battaglia sul Piano Paesaggistico

L’attacco al Piano paesaggistico della Regione Toscana, in corso di approvazione, è espressione di un dibattito basato su polemiche strumentali portate avanti da categorie che temono di perdere posizioni vantaggiose. Bisogna invece ribadire che quello in approvazione è un piano territoriale che finalmente considera il paesaggio non un settore, ma l’espressione di un territorio organizzato che tiene insieme natura, storia e società civile, cioè il cittadino inteso non come un soggetto statistico con l’obiettivo del consumo, ma come il fine per il quale costruire una società armonica che riesca a mantenere e a ricuperare l’arte di stare sul proprio territorio. È un’arte, espressa dalle generazioni che ci hanno preceduto, di convivere con i propri luoghi, fondata sull’esperienza che diventa il sistema di regole che hanno portato alla costruzione del paesaggio, alla gestione delle acque e dei vari aspetti che governano un territorio. Le modifiche socio-economiche hanno reso quello che era una cultura diffusa, il lavoro nei campi che garantiva il presidio paesaggistico, un progetto da studiare, capire e governare. Così si spiega la grande mole del Quadro conoscitivo prodotto per il Piano: un primo punto fermo da cui partire per le progettazioni. Il progetto diventa un’interpretazione creativa dello stato attuale e, prima di tutto, si rivolge alla manutenzione. Com’è possibile dunque proporre modifiche sostanziali al Piano senza cambiare il Quadro conoscitivo? 

L’urbanistica e una nuova legge da sperimentare in Toscana

L’urbanistica e una nuova legge da sperimentare in Toscana

Continua a rimbalzarmi nella testa una reminescenza liceale (corruptissima res publica plurimae leges) e, insieme, il titolo di un libro recente di Leonardo Benevolo, una lettura snella da consigliare a tutti: Il tracollo dell’urbanistica italiana, (Bari 2012). Coincide –il tracollo- con la regionalizzazione della materia urbanistica e con la fine di un dibattito nazionale. L’urbanistica e il territorio non sono più dal 1977 un problema nazionale ma solo regionale.

Il nuovo piano di indirizzo territoriale della Regione Toscana

Il nuovo piano di indirizzo territoriale della Regione Toscana

L’adozione del nuovo Piano di indirizzo territoriale regionale (PIT), chiamato Piano paesaggistico forse per sminuirlo, ha scatenato reazioni da parte di gruppi di interesse, associazioni, Enti locali, sindacati, professionisti più basate su un immaginario piuttosto che sugli effettivi contenuti del piano, tanto da ritenere che vi sia un interesse nel demolirlo, estraneo alla propria funzione. Basti pensare che il Piano si suddivide in due parti: Statuto del territorio e Strategia dello sviluppo delle quali solo la prima è stata modificata, mentre la seconda è rimasta invariata rispetto al PIT del 2007, con tutti i vari porti, approdi turistici, corridoi autostradali, aeroporti, (molti programmati negli anni 80 del secolo scorso), dei quali niente si è sentito dire dai vari critici.