Piombino, Piano di recupero della Cittadella

Piombino, Piano di recupero della Cittadella

Committente: Parchi Val di Cornia spa, Comune di Piombino (Livorno)
Oggetto dell’incarico: Piano di recupero della Cittadella
Progettisti: Pier Luigi Cervellati, Giovanni Maffei Cardellini, Alberto Montemagni, Daniele Pecchioli

Il lavoro prende le mosse quando entra in crisi una visione del futuro di Piombino solo industriale. La formazione del parco naturalistico-archeologico di Populonia Baratti diventa quindi un'esperienza su cui investire per immaginare nuovi settori di interesse per la città e per consolidare l'approccio innovativo della Val di Cornia Parchi, sperimentato con la realizzazione del parco minerario di San Silvestro. Il piano di recupero si inquadra quindi in un disegno di qualificazione territoriale più ampio, testimoniato anche dall'idea di ospitare nella Cittadella il museo archeologico del territorio di Populonia. Un territorio ricco di ambienti di grande valore paesaggistico e ambientale, in alcune parti da ripristinare, come testimonia la tavola sotto dei primi decenni del novecento, elaborata su base IGM in scala 1:25.000.

La Cittadella è l’estremo settentrionale della città fortificata di Piombino, in posizione rilevata rispetto al porto e al nucleo urbano. Qui si era sviluppato il complesso urbanistico castellano quattro-cinquecentesco dei D’Appiano, con villa, chiesa, corpo di guardia, magazzini, dipendenze, pozzo. Il tutto raccolto all’interno di spalti, che si allungavano nella scogliera, e mura per la migliore difesa. 

L’area subisce una ristrutturazione significativa per l’organizzazione dei palazzi imperiali della Piombino napoleonica, sotto il principato dei Baciocchi. I lavori riguardano l’edificio antico dei D’Appiano e soprattutto la realizzazione del Palazzo Nuovo. Su progetto dell’architetto Gabbrielli, è realizzato con una caratteristica forma ad L, in parte riutilizzando un edificio preesistente che occupava l’ala rivolta verso nord. Aveva la funzione di ospitare la corte, ai piani superiori; servitori, cuochi e altre funzioni, a piano terra. L’architetto progettò anche una sistemazione aulica dell’area esterna fra i palazzi e la città. Una specie di Foro Napoleone in linea con altri interventi imperiali, pensati per Firenze, Pistoia o Lucca.

Il viale era previsto con una doppia fascia di alberature (vedi tavole sopra) che, insieme alla rotonda dove arrivava un percorso laterale, aveva la funzione di accentuare il controllo prospettico, in relazione alla pendenza dei terreni. Il progetto prevedeva la realizzazione di un muro di cinta, collegato alle mura antiche, che determinava così la Grand Place circolare di 20 metri di circonferenza, corredata  da un doppio filare di alberi. Il progetto solo in parte viene realizzato e una foto inizio novecento rende bene lo stato dei luoghi.

La sistemazione della Cittadella è quella che ancora si ritrova nel catasto del 1905, con il Palazzo principale, ristrutturato a partire dal 1806, il Palazzo nuovo; la cappella, il giardino privato sistemato all’italiana con numerose piante da frutto, l’edificio adiacente e aderente al retro della cappella, restaurato e noto con il nome di Pavillon; la cisterna, il profilo delle fortificazioni.

Diventato proprietà dell’Ilva, nel 1959 viene incredibilmente abbattuto il palazzo principesco, sostituito con una grande villetta, completamente estranea al contesto. Sono privatizzate la cappella, il giardino con il bell’edificio connesso, parte delle fortificazioni; viene asfaltata la corte. Il Palazzo nuovo  si trasforma in scuola e nel 1964 viene costruito dove doveva esserci la Grand Place un padiglione prefabbricato.

Nonostante le modifiche con la perdita irrimediabile dell’antico palazzo la Cittadella mantiene il suo fascino, che è dato dalla collocazione ambientale e paesaggistica e dalla sua funzione, consolidata nella storia, di acropoli moderna.

Stato attuale

Progetto

Il restauro del Palazzo nuovo come Museo archeologico di Populonia non può prescindere da un ripristino dei luoghi, per cui è stato elaborato un piano di recupero (vedi planimetria sopra), solo in parte attuato, con i seguenti elementi:

-Ristrutturazione del viale di accesso, recuperando in parte il disegno ottocentesco di Gabbrielli, con nuova organizzazione del traffico veicolare.

-Formazione di una passeggiata alberata collegata con la città e soprattutto con l’accesso dal mare; riordino degli spazi a verde, intesi non solo come arredo ma da utilizzare per la sosta e il tempo libero, con eventuale percorso lungo i bastioni.

-Ristrutturazione della piazza della Cittadella, in modo da rappresentare una estensione del Palazzo e delle attività che vi si svolgono, con nuova pavimentazione in materiale tipo calcestruzzo architettonico  o simili (per esempio a “coccio pesto”).

-Ristrutturazione del lato esterno di levante con demolizione del padiglione prefabbricato scolastico. Sistemazione dell’area a verde e a parcheggio per auto e sosta per pullman, con riorganizzazione del traffico, eliminando il transito di passaggio.

-Ripristino, visto che si conoscono planimetrie e prospetti, dell’edificio principale, con demolizione della villetta moderna.

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